domenica 24 marzo 2013

La pulizia del forno (II)

Lui ha un curriculum ineguagliabile: anni e anni di servizio in un appartamento per studenti a cuocere pizze, croque-monsieur e lasagne precucinate. E ce l'ha fatta a sopravvivere tutto questo tempo con il minimo di pulizie possibile. L'ultima? Direi almeno due anni fa.

Io ho un dottorato di ricerca e ottime conoscenze di fisica, chimica e biochimica. In più, mi accompagnano la saggezza dei consigli della mamma, le esperienze delle amiche e le conoscenze inesauribili del grande tutto-sa, tutto-risponde Google. Oltre, chiaro sta, alla "Guida galattica per gli autostoppisti" che fornisce suggerimenti su "la vita, l'universo e tutto quanto". Don't panic!

Chi vincerà? Il primo assalto l'ha vinto lui. E' vero, con la scomparsa di qualche macchia e delle molliche ha perso qualcosa del suo lercio orgoglio. Ma lui mi guarda ancora sfidandomi, in un modo sfacciatamente sporco.

À la guerre comme à la guerre! La ricerca su Google mi ha fornito questo link di Giallo Zafferano con delle soluzioni basate nel uso del bicarbonato ed il limone. Raffa, invece, mi ha fornito quest'altro link del sito Stilenaturale con ben 6 metodi diversi per pulire il forno usando bicarbonato, limone e sale. Dopo aver studiato i diversi metodi proposti, ho deciso di provare a pulire il forno con il limone. Ho infornato il succo di un limone e mezzo messo in una teglia da forno per mezz'ora a 250º. Questo, secondo il sito Stilenaturale, serve a far sì che i vapori del limone sciolgano lo sporco. Alla fine del tempo stabilito ho ritirato la teglia del forno con una crosta nera sul fondo di succo di limone carbonizzato. Non erano questi i risultati sperati... Mo' devo pulire il forno e pure la teglia! Devo concedere però che dopo questo trattamento le incrostazioni del forno se ne vengono meglio.

Ma non basta. E' ora di un trattamento veramente radicale: la pasta di bicarbonato. Riempio un bicchiere con tre parti di bicarbonato e una parte d'acqua e impasto gli ingredienti. Poi sfrego la pasta risultante sulle pareti del forno e lo riscaldo a 100°. Aspetto una mezz'ora per che il forno si raffreddi ed il bicarbonato abbia tempo di agire. E questa volta sì, il grasso e lo sporco si tolgono facilmente. Sciacquo e risciacquo per eliminare lo sporco ed il bicarbonato, e... ça y est! Ci vorrà un'altra passata per raggiungere la perfezione, ma questa volta ce l'ho fatta!

Pane col pomodoro


La ricetta di oggi è di un piatto emblematico della cucina catalana: il pane col pomodoro o pa amb tomaquet in catalano. Semplice ma buona, spesso è una ricetta incompresa e da fuori non sempre si capisce perché i catalani ci tengono tanto. Ma la verità è che il pane col pomodoro è un perfetto contorno per i piatti di carne o verdura arrosta ed è un componente essenziale delle tapas catalane di insaccati diversi e/o prosciutto. In alcuni ristoranti, persino, vi servono gli ingredienti per separato (pane tostato, pomodori, aglio, sale e olio) perché possiate prepararvelo al vostro gusto.

Ingredienti
pane casereccio
pomodori maturi (uno per ogni due/tre fette di pane) 
olio
sale

Preparazione
Se non ce l'avete già affettato, tagliate il pane a fette e tostatelo su una griglia. Se lo tostate al fuoco di legna è meglio (ma chi ha il camino in casa in questi giorni?). Tagliate i pomodori a metà e sfregateli sul pane così da ungere il pane col succo e la polpa del pomodoro. Se i pomodori sono maturi come ci vuole, vi rimarrà in mano solo la pellicola esterna del pomodoro. Aggiungete un po' di sale e poi un giro d'olio.

Variazioni
1) Potete sfregare il pane con uno spicchio d'aglio prima di passarci il pomodoro. Per chi ama i sapori più forti.
2) Potete fare il pane col pomodoro anche senza tostare il pane (è meglio col pane tostato, certo). Questo è il modo in cui si usa preparare il pane per fare i panini in Catalogna. Allora di solito si usano delle baguette invece del pane casereccio.
3) Una variante italiana prevede anche l'uso di un po' di origano come condimento.

sabato 23 marzo 2013

Pasta coi piselli

Una cosa che risulta difficile di capire ai non italiani è che ogni ricetta di pasta richiede un tipo di pasta particolare (devo confessare che anch'io ci ho messo un po', e ogni tanto Raffa mi lancia ancora un "Ma no, quel tipo di pasta non ci sta!"). Nel caso della pasta coi piselli, la pasta più adatta è la pasta corta, come i tubettini, i maltagliati (tipico del foggiano) o gli spaghetti spezzati. A Raffa questa ricetta piace specialmente con le lumache, che in Spagna chiamano tiburón (squalo) chi sa perché. E potete anche usare gli gnocchetti di farina come si usava in provincia di Brindisi.

Ingredienti
(per 2 persone)
100 g pasta corta (lumache, maltagliati, spaghetti spezzati)
1 cipolla piccola
150 g di piselli
acqua o brodo
olio
sale

Preparazione
Affettate finemente la cipolla e appassitela in una padella con poco olio a fuoco basso. Quando la cipolla sia tenera, aggiungete i piselli e il sale e soffriggete a fuoco moderato e padella coperta. Se usate i piselli surgelati, ce ne sono alcuni che ci mettono molto a cuocere, tenetelo presente. Dopo una decina di minuti aggiungete un mestolo d'acqua o brodo per finire la cottura.

Mentre i piselli finiscono di cuocere, lessate la pasta in abbondante acqua salata. Quando la pasta è al dente, scolatela e tenetevi un po' d'acqua di cottura da parte. Aggiungete la pasta ai piselli nella padella. Se la pasta è secca, aggiungete un po' d'acqua di cottura e un po' d'olio. Cuocete tutto insieme per qualche minuto mescolando bene, controllate se ci vuole del sale e servite la pasta condita con l'olio e un po' di pepe.

Variazioni
Secondo un mio libro di cucina pugliese che comprai qualche anno fa, questa ricetta si faceva una volta anche sostituendo i piselli con le cicerchie verdi. Sì, manco io sapevo cosa sono le cicerchie verdi. Quindi, ho fatto una piccola ricerca. Sembra che la cicerchia (il nome scientifico è Lathyrus sativus, ecco ancora la botanica che esce) sia stato un legume ampiamente consumato nel passato e adesso piuttosto abbandonato in Europa (eccetto in alcune zone del centro d'Italia e della regione spagnola de La Mancha). In caso di un consumo abituale, esso può condurre al latirismo, una malattia neurodegenerativa causata da una neurotossina (la beta-N-ossalilammino-L-alanina) contenuta in questa pianta. Quindi, non mi sembra molto consigliabile...


Lathyrus sativus


giovedì 21 marzo 2013

Tiramisù

Se guardate a destra un po' in basso, fra le pagine che mi piacciono, ci troverete questa qua: www.riñonera.com. E' di un'amica di Milano che vende dei bellissimi marsupi per internet. Facemmo conoscenza in Italia qualche anno fa', durante le vacanze in Puglia. Quando lei si trasferì a Barcellona qualche mese dopo ci fu occasione di stringere la nostra amicizia. E credo che fu la seconda volta che lei venne a cena da me che mi insegnò la ricetta del tiramisù. Questa che potete leggere qua.

Ingredienti
(per 8 persone)
3 uova
3 cucchiai di zucchero
1 confezione di mascarpone
20-30 savoiardi
1/2 litro di caffè
sale
cacao in polvere

Preparazione
In primo luogo, bisogna separare i tuorli dagli albumi e aggiungere lo zucchero nei tuorli, mescolando fino a creare lo zabaione. Poi dovete aggiungere il mascarpone e mescolare fino ad ottenere una crema senza grumi. Mettete la crema in frigo (perché non perda consistenza) mentre montate gli albumi a neve. Per montare gli albumi aggiungete un pizzico di sale (aiuta a montarli più facilmente). Alla fine incorporateli alla crema, mescolando dolcemente con un cucchiaio. Rimettete in frigo mentre preparate la teglia coi savoiardi.
 
Per preparare i savoiardi potete fare in due modi. La mia amica prima li distende in una teglia e poi ci passa su il caffè (Il Caffè!) direttamente dalla moka. Io, invece, preferisco passarli per tutti i due lati in un piatto pieno di caffè. In qualsiasi caso, dovete far si che i savoiardi assorbano il punto giusto di caffè, ne troppo (diventano troppo morbidi), ne troppo poco (sono troppo duri). In questo è anche importante la scelta dei savoiardi, devono avere una testura che li permetta di assorbire il caffè senza perdere consistenza. In Spagna io mi trovavo bene con quelli della Fontaneda, ma ovviamente se siete in Italia dovete prendere quelli veri!

Man mano che inzuppate i savoiardi nel caffè li dovete sistemare nella teglia. Potete fare uno o due strati di savoiardi, mettendo della crema sopra ogni strato. Infine spolverate con cacao in polvere. Ed ecco pronto il vostro tiramisù, un dessert da leccarvi le dita.

giovedì 14 marzo 2013

La tisana della Pippi

Questa tisana allo zenzero fu una scoperta casuale. La prima volta mischiai del te con diversi ingredienti un po' a istinto, un po' seguendo i consigli di Raffa. E non era male. La seconda volta mi dimenticai di aggiungere il te, ed era meglio ancora! Poi, scoprì che così a caso praticamente avevamo fatto una tisana ayurvedica. Una tisana, speziata e rinvigorente, perfetta per riscaldarvi le sere d'inverno.

Ingredienti
(per due tazze)
1/2 l acqua
1 fettina di zenzero fresco
2 capsule di cardamomo
4 chiodi di garofano
semi di finocchio
pepe nero
cannella

Preparazione
Tagliate una fettina di zenzero fresco e toglietene la buccia. Tagliatela a piccoli pezzettini e lessateli per qualche minuto nel acqua. Versate l'acqua col zenzero in una teiera. Aprite le capsule di cardamomo, toglietene i semi e aggiungeteli all'acqua. N.B. capsula è il nome che riceve il frutto del cardamomo, in forma di involucro contenendo i semi (scusate la botanica in me non ce la fa a non dirlo). Poi mettete i chiodi di garofano, un pizzico di semi di finocchio, appena una grattugiatina di pepe e una spolveratina di cannella. Lasciate riposare per qualche minuto e potete servire la tisana (anche accompagnata di qualche biscotto).

mercoledì 13 marzo 2013

Torta di zucca al cioccolato

Questa ricetta, tratta da Il pasto nudo e un pochino modificata da me, è fantastica. Mi fu suggerita da Raffa qualche tempo fa, per trovare una soluzione a una zucca che avevo comprato e non sapevo come usare. L'ho cucinata per la festa d'inaugurazione della nova casa di Gràcia (il famoso quartiere di Barcellona) e tutti ne sono rimasti più che contenti. Soprattutto, l'amico Xavi, che l'ha dichiarata la miglior torta che ha mai mangiato.

Il successo della torta è stato confermato da un'altra amica, Luci, che si è rubata la ricetta e l'ha presentata al mondo nei suoi viaggi per Portogallo e Francia. Dovunque è stata ha trionfato.

Quindi, non vi perdete questa delizia di ricetta. E se vedete una zucca abbandonata che vi guarda dal fruttivendolo, non dubitatelo. Adottatela, vi darà grandi soddisfazioni.

Ingredienti
300 g di zucca
4 uova
200 g di zucchero di canna
1/2 limone
100 g cioccolato fondente 70%
1/2 cucchiaino di cannella
125 g di mandorle tostate
100 g di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
sale

Preparazione
Cominciate tagliando la zucca, previamente lavata, a dadi grossi e metteteli in una pentola con l'acqua bollente. Mentre lessate la zucca, potete preparare gli altri ingredienti e lasciarli da parte: tritate le mandorle tostate, tagliate il cioccolato a pezzettini piccoli, grattugiate la scorza di mezzo limone e spremetene il succo. Quando la zucca è pronta, separate la buccia della polpa e schiacciatela (la polpa) con una forchetta.

Mettete in una ciotola le uova, lo zucchero e un pizzico di sale e sbattete con una frusta fino ad ottenere una cremina soffice. Aggiungete poi la scorza ed il succo del limone e mischiate. Continuate con il cioccolato tritato, la cannella, le mandorle tritate e la zucca, amalgamando bene. Infine, aggiungete la farina mischiata col lievito e mescolate fino ad avere un impasto omogeneo.

Versate l'impasto in una teglia di 20-30 cm di diametro imburrata e infarinata (più grande la teglia, più sottile viene la torta). Poi infornate in forno preriscaldato a 180° per 50 minuti. Controllate che è cotta con uno stecchino e lasciate raffreddare. Accompagnato da un bicchierino di moscatello è perfetto come dessert autunnale.

Variazioni
1) Potete grattugiare la zucca invece di lessarla, come consiglia la ricetta de Il pasto nudo. Io preferisco lessarla perché faccio meno fatica ;-)

2) A Luci questa torta piace di più con le noci invece di con le mandorle (stesse proporzioni). Bé, sta a voi provare e decidere...

3) A Raffa questa sembra una torta troppo dolce. Infatti, abbiamo provato a dimezzare il cioccolato, ma non è proprio la stessa cosa... Comunque, potete doppiare la proporzione di zucca e la torta viene anche buona (e più alta).

4) La scelta del cioccolato è essenziale. Ho provato la torta con diversi cioccolati al 70% e devo dire che i migliori risultati li ho ottenuti con il cioccolato Lindt Excellence 70%. Non mi pagano per fare pubblicità, ma la verità è questa. Il tocco amaro di questo cioccolato porta la torta a la perfezione. Mmmm...

domenica 10 marzo 2013

Pane a pizza

La pizza ci piace a tutti. Ma a volte non ci va di fare l'impasto, farlo lievitare, ecc. O non abbiamo del tempo (siamo tanto occupate con mille altre cose...), o ci manca il lievito... E immaginiamo che non abbiamo nemmeno la pasta già pronta industriale (beh, anche se ce l'avete e preferite assaggiare qualcosa di meglio), che si fa in tale situazione? Basta ricordare che la pasta per la pizza altro non è che pasta per il pane. Quindi, potete semplicemente usare il pane che avete in casa come base. E' veloce, semplice, e potete riciclare il pane del giorno prima.

Ingredienti
(per 1 persona)
2 fette di pane
2 acciughe
sugo di pomodoro
olio
sale
origano

Preparazione
La ricetta è facile. Cominciate riscaldando il forno a 180-200º. Poi prendete le due fette di pane, spalmateci sopra il sugo di pomodoro, aggiungete le alici, un pizzico di sale, un filo d'olio e un po' di origano. Infornate per qualche minuto, fino che il pane è tostato, ed è pronto.

Pane a pizza


martedì 5 marzo 2013

Zuppa d'aglio

Oggi Raffa mi ha fatto vedere questo sito (è in inglese) sulle virtù dell'aglio e con alcune ricette da provare. Lei lo sa che sono una fan dell'aglio per tutte le sue conosciutissime e variegatissime proprietà. Solo che a volte sembra che sia in grado di leggere la mente. Proprio ieri ho cucinato la zuppa d'aglio! Infatti ieri sera il mal di gola mi stava uccidendo ed ho pensato di risuscitare questa vecchia ricetta dei nonni, per profittare delle proprietà antibiotiche dell'aglio.

(Ah! Oggi sto meglio, grazie!)

Ingredienti
(per una persona)
350 ml d'acqua
pane secco (una fetta, un quarto di baguette)
1 spicchio d'aglio
olio
1/2 dado
(timo)

Preparazione
Preparate il brodo con l'acqua bollente ed il mezzo dado (lo so, non è la stessa cosa farlo col brodo vero, ma questa è una ricetta per sfaticati!). Aggiungete lo spicchio d'aglio tagliato a fettine e sbollentatelo (uno o due minuti bastano). Se non avete il pane secco tagliato in fette, tagliatelo nel frattempo, per quanto possibile,  facendo attenzione a utilizzare un bel coltello (non usando un buon coltello adatto rischiate di romperlo e inoltre farvi del male). Sistemate poi il pane in un piatto fondo e versate un giro d'olio sopra. Se avete del timo, aggiungeteci anche qualche rametto. Finalmente, versate il brodino sul pane.

Zuppa d'aglio

domenica 3 marzo 2013

Limonata calda

Questa è una delle specialità più richieste della Pippi. Perfetta per i tempi freddi e per combattere raffreddori e mal di gola.

Ingredienti
250 ml d'acqua
mezzo limone
miele

Preparazione
Versate il suco di mezzo limone in una tazza. Riscaldate l'acqua fino a 80°C e versatela pure nella tazza. Aggiungete del miele a vostro piacimento (per me sono due cucchiai, per Raffa solo uno) e mescolate con un cucchiaino.

acqua calda e limone


sabato 2 marzo 2013

La pulizia del forno (I)

E' dal primo giorno che sono in quel appartamento che mi guarda. E' lercio, lercissimo, e mi aspetta. Oggi, eravamo da soli... ed è arrivato il momento di passare all'azione. L'ho guardato da lontano con lo sguardo che diceva "vengo per te". Ho ricordato tutti i consigli che mi aveva dato Raffa per quando arrivassi questo momento. Ho avvicinato la mano alla maniglia, ho aperto la porta ed ho guardato dentro. Sembrava che non lo avessero pulito dal secolo scorso: incrostazioni persistenti, molliche e pezzettini di formaggio bruciacchiati, macchie di grasso solidificato dappertutto...

Certo, non è un panorama invitante, ragione per cui ci ho messo quasi un mese a decidermi a pulire il forno. Infatti, potevo passarmi con le lasagne per microonde a 1,99€ del centro commerciale Monoprix (che non sono tanto male alla fine). Ma è una questione di principio. Senza un forno agibile non si può vivere.

Quindi, ho cominciato togliendo la griglia del forno (il forno era già staccato e avevo già pulito la teglia prima). Poi ho preso una bacinella, l'ho riempita d'acqua calda e ci ho aggiunto del bicarbonato (un cucchiaio per litro d'acqua, come diceva la confezione) e aceto. E ho cominciato a pulire le pareti del forno con una spugna morbida (niente pagliette, che poi si graffiano le pareti!). Ho passato la spugna più volte. Ma non è bastato... Devo confessare che ho finito per gettare la spugna. Ma non è finita ancora. E' solo il primo assalto. Mi preparerò meglio per affrontare il grasso... e tornerò!

In Spagna c'è qualcosa che non va

Sì, devo dare ragione a Raffa, decisamente in Spagna c'è qualcosa che non va...

C'è una cosa che scoprì quando andai a vivere in Italia qualche anno fa. Se compri un barattolo di sugo di pomodoro lì, il sugo... sa di pomodoro!

Mo' che mi trovo in Francia per lavoro, ho scoperto che se compri una scatola di piselli surgelati in Francia (anche quelli che costano di meno), i piselli... sanno di pisello!

Ma se ti trovi in Spagna puoi comprare l'uno o l'altro, non fa niente, il risultato è sempre lo stesso: non sanno di niente!!